10 gennaio 2021

Esperienze precoci e accettazione di nuovi sapori

Di Valentina Focaroli

Come già descritto in un post precedente, il processo di familiarizzazione con i sapori dei cibi mangiati dalla mamma inizia già durante la gravidanza, attraverso il liquido amniotico. Successivamente, i neonati hanno la possibilità di “assaggiare” i sapori della dieta materna durante l’allattamento al seno.

L’importanza delle esperienze precoci per l’accettazione dei cibi è stata indagata sperimentalmente dalla biopsicologa americana Julie Mennella. Ad un primo gruppo di donne è stato chiesto di bere 300 ml di succo di carota nell’ultimo trimestre di gravidanza e solo acqua nei primi due mesi di allattamento; ad un secondo gruppo di donne è stato chiesto di fare l’opposto (acqua durante l’ultimo trimestre di gravidanza e succo di carota durante i primi due mesi di allattamento); infine, ad un terzo gruppo di donne, di “controllo”, è stato chiesto di bere solo acqua sia durante l’ultimo trimestre di gravidanza sia durante i primi due mesi di allattamento. È emerso che i bambini esposti al sapore del succo di carota durante la gravidanza o l’allattamento mostravano, al momento dello svezzamento, una maggiore accettazione di cereali alla carota rispetto a cereali semplici. Questo invece non accadeva per i bambini delle mamme di controllo. Un altro studio ha mostrato un maggior grado di accettazione di zucchine, pomodori e fagioli in bambini che avevano ricevuto latte materno nei primi mesi di vita rispetto a bambini alimentati con latte in formula. Pertanto, l’esperienza prenatale e postnatale si dimostra fondamentale per l’accettazione di alcuni sapori: maggiormente diversificata è l’esposizione precoce ai sapori della dieta materna, migliore sarà la successiva accettazione di gusti diversi.

L’accettazione di nuovi sapori da parte di bambini allattati con latte in formula, che invece si nutrono di un latte con sapore costante, può essere comunque migliorata proponendo ripetutamente un’ampia varietà di cibi con sapore, odore e consistenza diversa durante lo svezzamento, senza arrendersi di fronte ad eventuali rifiuti.

Per approfondire: Mennella, J., Jagnow, G.P., & Beauchamp, G.K. (2001). Prenatal and postnatal flavor learning by human infants. Pediatrics, 107, 2-12.

Hausner, H., Nicklaus, S., Issanchou, S., Mølgaard, C., & Møller, P. (2009). Breastfeeding facilitates acceptance of a novel dietary flavour compound. e-SPEN, The European e- Journal of Clinical Nutrition and Metabolism, 4(5), e231-e238.