Alice Di Prete

Alice Di Prete

Tesi di Laurea in Psicologia dello Sviluppo Tipico e Atipico
Alimentazione complementare e responsività materna in bambini di otto mesi

Questo studio si pone l’obiettivo di indagare la relazione tra responsività materna, modalità di alimentazione complementare (tradizionale o a richiesta) e tipo di cibo consumato (puree o finger food), controllando variabili quali il temperamento del bambino, la salute mentale materna e le opinioni delle madri sull’esperienza dello svezzamento. Si ipotizza una maggiore responsività materna in bambini esposti ad alimentazione complementare a richiesta piuttosto che ad alimentazione complementare tradizionale. È emerso che le madri sono più responsive ai segnali di fame del bambino piuttosto che a quelli di sazietà; inoltre la responsività materna alla sazietà è risultata più elevata nei bambini che mangiano più frequentemente da soli, il che suggerisce un possibile ruolo protettivo di una precoce autonomia del bambino nei confronti del rischio di sovralimentazione e obesità infantile.

Denise Del Grosso

Denise Del Grosso

Tesi di laurea in Psicologia dello sviluppo tipico e atipico
Relazione tra modalità di alimentazione complementare e responsività materna in bambini di 12 mesi

Nel mio progetto di tesi ho preso in esame la relazione tra responsività materna e modalità di svezzamento utilizzata (alimentazione complementare a richiesta, tradizionale o mista) in bambini di 12 mesi. La maggioranza delle madri sono risultate responsive o altamente responsive ai segnali di fame del proprio bambino, mentre si sono mostrate generalmente poco responsive ai segnali di sazietà. La responsività al senso di sazietà risulta essere maggiore per i bambini esposti ad alimentazione complementare a richiesta, sebbene si tratti di una tendenza non significativa, e correla positivamente con la dimensione temperamentale “Surgency/estroversione”, ipotizzando che una maggiore estroversione del bambino nell’espressione dei propri bisogni possa aiutare la madre a comprendere meglio i suoi segnali. I risultati ottenuti suggeriscono che gli approcci alternativi allo svezzamento tradizionale (come l’alimentazione complementare a richiesta) favoriscono una maggiore responsività materna e, promuovendo la capacità di autoregolazione del bambino, svolgono un ruolo protettivo contro l’obesità infantile.

Elisa Iaboni

Elisa Iaboni

Tesi di Laurea in Psicologia dello Sviluppo Tipico e Atipico
Input lessicale materno e sviluppo comunicativo in bambini di 12 mesi

Il progetto di ricerca a cui sto collaborando prevede l’analisi della relazione tra input lessicale materno ed acquisizione del vocabolario in bambini di 12 mesi. I quadri comunicativi madre-bambino e gli atti comunicativi del bambino verranno codificati con l’ausilio del software “ELAN”. Attraverso questa metodologia saremo in grado di considerare la proporzione del discorso diretto al bambino (ovvero il numero di parole prodotte dagli adulti rispetto alla durata della registrazione), i diversi tipi di parole pronunciate, il rapporto tra tipi di parole e loro numero (che indica la varietà di parole diverse contenute in un testo) e la lunghezza media dell'enunciato nel discorso diretto al bambino. 

Giorgia Sacco

Giorgia Sacco

Tesi di laurea in Psicologia dello Sviluppo Tipico e Atipico
Esposizione ai media nella prima infanzia: ruolo del temperamento e dello sviluppo socio-emotivo

Questo studio si è posto due obiettivi principali: documentare quanto precocemente bambini italiani con sviluppo tipico sotto l’anno di vita siano esposti ai media e valutare quanto la precoce esposizione ai media possa essere influenzata dalle caratteristiche temperamentali e dallo sviluppo socio-emozionale dei lattanti. E’ stato ipotizzato che le madri ricorrano ad un maggior utilizzo dei dispositivi digitali con bambini più attivi e/o inclini al pianto, come strategia di distrazione in situazioni di stress o sconforto, e che la maggiore esposizione ai media sia influenzata dal contesto familiare di fruizione del dispositivo, in particolare dall’uso che fanno le madri, soprattutto in momenti di condivisione con i propri figli (ad esempio, durante i pasti o nei momenti di gioco).
Lo studio ha coinvolto un campione di 173 madri di lattanti dai 4 agli 8 mesi. Le madri hanno compilato una serie di questionari self-report.
È emersa un’associazione tra aspetti temperamentali ed esposizione ai media già a 4 mesi d’età, confermando le ipotesi iniziali circa la tendenza dei genitori a ricorrere ai media come strategia di distrazione dei bambini in situazioni di sconforto; ciò mette in luce l’importanza delle abitudini materne e dei contesti di utilizzo dei dispositivi elettronici.

Ilaria Bombaci

Ilaria Bombaci

Corso di laurea in Psicologia dello Sviluppo Tipico e Atipico
La relazione tra sonno e sviluppo cognitivo a 4 e 8 mesi di vita

Questo studio si è posto l’obiettivo di indagare la relazione tra qualità del sonno e sviluppo cognitivo e linguistico nel primo anno di vita. Ho preso in esame un campione non clinico di 156 bambini di 4 e 8 mesi di età, reclutati su tutto il territorio nazionale, utilizzando questionari compilati dalle madri. A 4 mesi una minore durata del sonno notturno e diurno si associa a punteggi più elevati nella scala motoria e quest’ultima, a sua volta, alla frequenza dell’attività fisica. È inoltre emersa una relazione positiva tra il punteggio della scala comunicativa e l’occorrenza di co-sleeping. A 8 mesi una maggiore durata del sonno diurno è risultata positivamente associata a punteggi più elevati nell’area delle competenze cognitive e il co-sleeping è risultato associato alle abilità comunicative. Infine, una maggiore durata del sonno diurno a 4 mesi è risultata positivamente associata al punteggio della scala cognitiva e di sviluppo generale a 8 mesi, il co-sleeping a 4 mesi è risultato associato al punteggio di comprensione di parole a 8 mesi, la produzione di azione e gesti a 8 mesi è risultata associata positivamente alla durata dei risvegli notturni e negativamente alla durata del sonno diurno a 4 mesi.

Maria Alejandra Jimenez Sanchez

Maria Alejandra Jimenez Sanchez

Tesi di Laurea in Psicologia dello Sviluppo Tipico e Atipico
Alimentazione complementare e pressione genitoriale in bambini di 12 mesi

Nel mio progetto di tesi ho preso in esame la relazione tra pressioni genitoriali durante i pasti e modalità di svezzamento utilizzata (alimentazione complementare a richiesta, tradizionale o mista) in bambini di 12 mesi.
È emerso che le madri producono un maggior numero di commenti positivi, commenti neutri, commenti negativi, incoraggiamenti verbali e incoraggiamenti fisici al momento del pasto rispetto ai padri. I padri dei bambini più autonomi durante il pasto producono commenti positivi con maggior frequenza, mentre le madri dei bambini più autonomi durante il pasto utilizzano gli incoraggiamenti verbali con minor frequenza. Inoltre, i genitori dei bambini esposti ad autosvezzamento producono commenti positivi con minor frequenza rispetto ai genitori dei bambini esposti a svezzamento tradizionale e a svezzamento misto e i genitori dei bambini esposti ad autosvezzamento e svezzamento misto fanno meno utilizzo della pressione a mangiare.

Maria Antonia Carrillo

Maria Antonia Carrillo

Corso di Laurea in Psicologia dello Sviluppo Tipico e Atipico
Allattamento materno e sviluppo psicomotorio nei primi quattro mesi di vita

Questo studio si è posto l'obiettivo di valutare l'effetto dell'allattamento materno sullo sviluppo psicomotorio in un campione di 92 bambini italiani di quattro mesi d'età, ipotizzando una migliore prestazione nei bambini allattati esclusivamente al seno rispetto ai bambini che hanno ricevuto un allattamento misto o esclusivamente in formula. Tuttavia, i risultati non hanno evidenziato differenze significative nello sviluppo psicomotorio a quattro mesi di età a seconda della tipologia di allattamento, in accordo con alcune delle evidenze riportate in letteratura.

Michela De Cicco

Michela De Cicco

Tesi di laurea in Psicologia dello Sviluppo Tipico e Atipico e Tirocinio in Psicologia
Le abilità oromotorie in base alle diverse modalità di svezzamento in un gruppo di bambini di 8 mesi

Il mio lavoro si è concentrato sulla relazione tra alimentazione complementare e funzionalità oro motoria in bambini di 8 mesi. L'obbiettivo specifico della ricerca è stato valutare se esiste una relazione tra la capacità di gestire le varie consistenze di cibo a 8 mesi, le principali tappe di sviluppo raggiunte dal bambino e alcune variabili inerenti la modalità di svezzamento.
Dai risultati è emerso che i bambini di 8 mesi dimostrano una migliore funzionalità oro-motoria per cibi semi solidi piuttosto che per puree o cibi solidi a prescindere dal tipo di alimentazione complementare adottata. Attualmente sto svolgendo il mio tirocinio post-lauream, proseguendo l’analisi della relazione tra alimentazione complementare e funzionalità oro-motoria in bambini di 12 mesi.

Era Marras

Era Marras

Tesi di Laurea in Psicologia dello Sviluppo Tipico e Atipico
Alimentazione complementare e pressione genitoriale in bambini di 8 mesi

Questo studio ha l’obiettivo di indagare la relazione tra metodo di svezzamento (alimentazione complementare a richiesta o svezzamento tradizionale) e stile materno durante i pasti, controllando per una serie di caratteristiche dei bambini (livello di sviluppo generale, sviluppo socio-emozionale, sviluppo comunicativo) e delle madri (stress genitoriale, umore percepito, opinioni sulla loro esperienza con l’alimentazione complementare). Hanno partecipato allo studio 60 diadi madri-bambino di 8 mesi, che sono state osservate durante un pasto tipico. È emersa una maggiore difficoltà nel nutrire il bambino e quindi un maggior numero di incoraggiamenti verbali e fisici e di pressioni verbali e fisiche a mangiare da parte delle madri che hanno riportato maggiori livelli di ansia e stress e percepito il proprio bambino come poco interessato al pasto o con un temperamento difficile. Le madri hanno prodotto più frequentemente commenti positivi sul cibo in bambini esposti precocemente all’alimentazione complementare e commenti neutri in bambini per cui è stata riportata una migliore comprensione linguistica. La ricerca attualmente in corso sta valutando se e come lo stile materno durante i pasti cambi nel corso dello sviluppo dei bambini che hanno partecipato allo studio e se vi siano differenze nello stile materno e paterno durante i pasti.

Mariarosaria Ciolli

Maria Rosaria Ciolli

Corso di laurea in Psicologia Dello Sviluppo Tipico e Atipico.
Relazione tra sviluppo comunicativo e linguistico, linguaggio rivolto al bambino e pratiche di alimentazione a 12 mesi.

Il mio lavoro di tesi si è posto l’obiettivo di indagare la relazione tra il linguaggio rivolto al bambino durante il pasto, la modalità di introduzione degli alimenti complementari e la comunicazione gestuale e linguistica del bambino a 12 mesi di età. Hanno partecipato allo studio 58 bambini a sviluppo tipico, per ciascuno dei quali ho codificato il linguaggio rivolto al bambino da parte delle persone presenti e la produzione gestuale e vocale del bambino durante un pasto videoregistrato. Le madri hanno inoltre compilato alcuni questionari self report, tra cui la forma breve del Primo Vocabolario del Bambino (PVB), quando i bambini avevano 12, 18 e 24 mesi. È emersa un’associazione positiva tra la frequenza di enunciati materni rivolti al bambino e la frequenza del gesto di indicare, dei gesti deittici totali, dei gesti referenziali, dei gesti totali, delle proto-parole, delle parole e delle vocalizzazioni totali prodotte dal bambino a 12 mesi. Nella stessa direzione va la relazione positiva con il punteggio del vocabolario espressivo riportato dalle madri tramite il PVB a 12 mesi. È inoltre emersa un’associazione positiva tra la frequenza di self-feeding, la frequenza di gesti deittici a 12 mesi e la produzione di frasi riportata tramite il PVB a 24 mesi. Questi risultati mettono in luce che il linguaggio che si rivolge al bambino durante un pasto tipico è in stretta relazione con la sua comunicazione linguistica e gestuale. Inoltre, i bambini che mangiano più spesso da soli tendono ad essere più avanzati nello sviluppo comunicativo-linguistico.