3 dicembre 2021

Lallazione? Con un oggetto in bocca è meglio!

Di Valentina Focaroli

Portare gli oggetti alla bocca è un comportamento molto comune nei bambini piccoli, finalizzato principalmente a esplorare e conoscere le diverse caratteristiche degli oggetti, ma non solo. Tale comportamento può infatti aiutare il bambino a sperimentare i propri vocalizzi durante il periodo della lallazione.

Una tra le prime a fare questa osservazione fu Loekie Elbers, la quale osservò come suo figlio, tra i 6 e 12 mesi di età, vocalizzasse frequentemente mettendo il dorso della mano sulla bocca o mettendo le dita in bocca. Uno studio successivo ha confermato che, fra i 6 e gli 11 mesi di età, i bambini vocalizzano spesso quando portano un oggetto alla bocca e una ricerca più recente della psicologa Jana Marie Iverson, effettuata su 40 bambini tra 6 e 9 mesi di età, ha mostrato che il 28% delle vocalizzazioni si manifestava mentre i bambini portavano oggetti alla bocca.

Tali vocalizzazioni erano spesso composte da vocale e consonante e, anche se le proporzioni di vocalizzazioni contenenti vocale e consonante erano simili per le vocalizzazioni senza l’oggetto, le vocalizzazioni con l’oggetto portato alla bocca avevano maggiore probabilità di contenere una consonante sovraglottica (caratterizzata da una chiusura del tratto orale, come ad esempio “d” o “b”).

Pertanto, sebbene i bambini emettano vocalizzi sia portando un oggetto in bocca sia senza, nel primo caso vi è un’elevata probabilità che i vocalizzi contengano sia una vocale sia una consonante sovraglottica poiché l’oggetto chiude il tratto vocale e permette l’emissione del suono. La possibilità di poter sperimentare i vocalizzi durante la manipolazione di oggetti con la bocca è pertanto un’importante tappa verso l’acquisizione del linguaggio.

Per approfondire:

  • Fagan, M.K., Iverson, J.M. (2007). The influence of mouthing on infant vocalization. Infancy.
  • Iverson, J.M. (2013). Evoluzione del linguaggio in un corpo in crescita. Logopedia.

Mouthing

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