2 agosto 2022

Progetto Spoon all’International Congress of Infant Studies!

Di Giulia Pecora

É da qualche tempo che il blog di Progetto Spoon non dà aggiornamenti, ma siamo state molto impegnate nella preparazione dei contributi che abbiamo presentato a inizio luglio all’International Congress of Infant Studies a Ottawa, in Canada.

Il Congresso è stato molto interessante e i contributi presentati hanno suscitato reazioni incoraggianti e suggerimenti stimolanti per il proseguo delle attività di Spoon!

Brevemente vi illustriamo il contenuto dei nostri interventi, che potete trovare nella sezione Pubblicazioni.

Nel contributo orale intitolato “Complementary feeding and maternal responsiveness in 8-month-old infants”, abbiamo illustrato uno studio sulla responsività materna ai segnali comportamentali di fame e sazietà di 184 bambini di 8 mesi, esaminando eventuali differenze in base alla modalità di alimentazione (autosvezzamento, svezzamento tradizionale o misto) e alla capacità dei bambini di mangiare da soli. Le mamme hanno mostrato maggiore responsività ai segnali di fame dei bambini rispetto ai segnali di sazietà, probabilmente a causa dell’importanza, da un punto di vista evolutivo, di riconoscere quando il piccolo ha fame. Inoltre, come osservato già in studi precedenti, la responsività materna ai segnali di sazietà del bambino è risultata positivamente associata alla capacità del bambino di mangiare da solo durante i pasti. Non sono invece emerse differenze significative nel grado di responsività materna a seconda delle diverse modalità di alimentazione probabilmente a causa dell’accezione del termine “autosvezzamento”. In Italia, infatti, questo termine viene utilizzato per indicare un’alimentazione complementare “a richiesta”, in cui si dà particolare rilevanza all’interesse che il bambino mostra verso il cibo e al suo coinvolgimento all’interno dei pasti condivisi in famiglia, mentre viene riservata minore attenzione alla modalità con cui il bambino si alimenta o viene nutrito dal genitore.

Nel poster intitolato “The content and context of infant media exposure is differentially associated with developmental outcomes”, abbiamo illustrato uno studio sulla relazione tra l’esposizione ai media di 187 bambini di 8 mesi e le loro abilità cognitive e comunicative. Dai risultati è emerso che i bambini che ottenevano punteggi più elevati nella comprensione del linguaggio erano esposti per più tempo a libri cartacei, alla lettura di storie da parte di un adulto e all’ascolto di musica, mentre erano meno esposti all’uso di dispositivi digitali durante le routine giornaliere. In maniera simile, i bambini con punteggi più elevanti nella produzione linguistica e gestuale erano esposti per più tempo non solo alla lettura di libri cartacei, ma anche di libri in formato elettronico. Al contrario, è emerso che – maggiore è l’esposizione a dispositivi digitali, sia del bambino sia della madre, minore è la produzione linguistica e gestuale da parte dei bambini. Infine, il tempo trascorso ad ascoltare un adulto leggere un libro correla positivamente con la scala dei comportamenti adattivi di uno dei questionari somministrati alle mamme, il che descrive un comportamento del bambino emotivamente adeguato nei confronti della realtà circostante.

Nel poster intitolato “Oral-motor development and complementary feeding approach in 8- month-old infants”, abbiamo illustrato uno studio sulla relazione tra esperienze precoci di alimentazione, sviluppo oro-motorio (capacità di compiere movimenti fini di bocca, mandibole e guance che consentono non solo di mangiare e bere, ma anche di vocalizzare e parlare) ed alcune tappe evolutive in 72 bambini di 8 mesi di età. I risultati hanno mostrato che non ci sono differenze significative nella funzione oro-motoria dei bambini in relazione alla modalità di alimentazione utilizzata (autosvezzamento, svezzamento tradizionale o misto). Tuttavia, i bambini che – durante il pasto – ricevevano cibo semi-solido (come ad esempio un risotto cremoso) mostravano una migliore funzionalità oro-motoria dei bambini che ricevevano un cibo solido (come ad esempio una fetta di pane) o sotto forma di purea. Sono inoltre emerse relazioni positive tra funzionalità oro-motoria e sviluppo grosso-motorio e produzione di gesti, che potrebbero anticipare un futuro sviluppo linguistico più avanzato dei bambini con migliore funzionalità oro-motoria a 8 mesi.

Nel poster intitolato “Infant sleep and development during the first 8 months of life”, abbiamo preso in esame la relazione tra sonno e sviluppo cognitivo e linguistico di 156 bambini a 4 e 8 mesi di età. I risultati di questo studio, illustrati anche nell’articolo pubblicato recentemente (Pecora et al., 2022), hanno mostrato che un’associazione tra sonno e sviluppo del bambino è presente sin dai 4 mesi di età. Ad 8 mesi il sonno diurno riveste un ruolo particolarmente importante: infatti, i bambini che dormivano di più durante il giorno mostravano punteggi di sviluppo cognitivo e generale significativamente più elevati, confermando quanto riportato in studi precedenti. Inoltre, una maggiore propensione a dormire nel letto dei genitori sia a 4 sia a 8 mesi è associata ad una maggiore abilità comunicativa e di comprensione linguistica, probabilmente perché i bambini hanno maggiori occasioni per comunicare con i propri genitori anche durante la notte. Infine, maggiore è il tempo trascorso svegli a 4 mesi, sia di giorno sia di notte, maggiore è la produzione di gesti a 8 mesi, probabilmente perché, anche in questo caso, stando più tempo svegli e a contatto con i propri adulti di riferimento, i bambini avevano più occasioni per interagire con loro e sviluppare le proprie abilità comunicative.

Il blog di Progetto Spoon va in vacanza, buona estate a tutti voi e a risentirci ad Ottobre!

Giulia con poster ICIS

Elsa con poster ICIS

Giulia Pecora e Elsa Addessi presentano due dei poster di Progetto Spoon all’International Congress of Infant Studies