13 giugno 2023

Preferisci mangiare con mamma o con papà? Pratiche alimentari materne e paterne a confronto

Di Alice Di Prete

I genitori hanno una notevole influenza sul comportamento alimentare dei propri figli, adottando diverse pratiche alimentari, ovverosia specifiche strategie utilizzate allo scopo di indirizzare il comportamento dei bambini nei confronti del cibo.

Le pratiche alimentari non responsive sono caratterizzate da una mancanza di reciprocità tra il genitore e il bambino e possono includere un’ampia gamma di comportamenti del genitore, come il controllo (forzatura, pressione o restrizione), l’indulgenza (consentire al bambino di controllare completamente la propria alimentazione) o l’assenza di coinvolgimento (non interessarsi all’alimentazione del bambino). Si ipotizza che queste pratiche, per quanto diverse tra loro, compromettano il processo di autoregolazione, poiché si associano alla sovralimentazione emotiva e alla selettività alimentare nei bambini. Al contrario, i genitori che adottano pratiche alimentari responsive sono attenti ai bisogni del bambino, ne promuovono l’autonomia e il riconoscimento dello stato di fame o sazietà, il che riduce la selettività alimentare incoraggiando il bambino a provare un’ampia varietà di cibi.

La maggior parte degli studi su questi argomenti si è concentrata sulle pratiche alimentari materne, mentre il contributo dei padri è stato spesso ignorato o sottorappresentato. Recentemente, tuttavia, uno studio canadese ha preso in esame l’associazione tra pratiche alimentari paterne e materne e comportamento alimentare di bambini di età compresa tra 5 e 12 anni. Sono emerse similitudini tra padri e madri per quanto riguarda l’utilizzo di restrizioni alimentari, incoraggiamenti a mangiare e pratiche di controllo. Sono tuttavia anche state rilevate alcune differenze, per cui le madri risultano più responsive alla fame e alla sazietà rispetto ai padri, che sono invece più attenti alla quantità di cibo consumata dal bambino piuttosto che al tipo di cibo o alla modalità di assunzione.

Queste differenze potrebbero essere spiegate alla luce dei diversi ruoli di genere. Le madri sono generalmente le principali caregiver e si assumono la responsabilità di nutrire la famiglia e garantire che i figli acquisiscano competenze alimentari. Invece i padri spesso partecipano alla preparazione dei pasti solo per svago o in occasioni speciali (come, ad esempio, la colazione della domenica o le grigliate). È stato inoltre osservato che le madri (ma non i padri) che offrivano più frequentemente cibi maggiormente salutari riportavano che i figli erano meno selettivi: è possibile che le madri, che tradizionalmente si occupano dell’alimentazione dei bambini, siano più propense ad offrire ripetutamente cibi inizialmente rifiutati, sapendo che sono necessari numerosi assaggi affinché il bambino li accetti. Al contrario, i padri potrebbero ritenere che non valga la pena insistere e arrendersi troppo presto.

Per approfondire

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Preferisci mangiare con mamma o con papà? Pratiche alimentari materne e paterne a confronto