24 gennaio 2025
Il miglioramento del contenuto nutrizionale dei pasti nelle scuole pubbliche è un argomento di grande interesse sociale. Una delle principali motivazioni è la salute degli alunni e la necessità di arginare il crescente tasso di obesità infantile. La letteratura scientifica riporta che una dieta sana può avere un impatto significativo sul miglioramento delle funzioni cognitive, in particolare sulla vista e su concentrazione e memoria, riducendo anche il tasso di iperattività. Al contrario, le diete ad alto contenuto di grassi saturi riducono i substrati molecolari che supportano l’elaborazione cognitiva e aumentano il rischio di disfunzioni neurologiche.
Uno studio americano ha indagato la relazione tra la qualità dei pasti scolastici (colazione e pranzo) e le prestazioni accademiche degli studenti di 9.700 scuole pubbliche californiane (dalle elementari alle secondarie di secondo grado) per un periodo di cinque anni. In particolare, i ricercatori hanno esaminato l’impatto dei contratti con fornitori esterni di cibi sani, piuttosto che con fornitori di cibi meno salutari, sui risultati dei test standardizzati che si tengono alla fine di ogni anno scolastico.
I risultati hanno mostrato che scegliere fornitori esterni di cibi sani aumenta significativamente i punteggi dei test di fine anno scolastico, soprattutto per gli studenti considerati “economicamente svantaggiati”. Tuttavia, non è emersa una diminuzione significativa del rischio di obesità, probabilmente a causa dell’influenza delle abitudini alimentari familiari o perché si tratta di cambiamenti lenti.
Per maggiori informazioni:
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