17 settembre 2025

Ci siamo dimenticati della dieta mediterranea?

Di Alice Di Prete

La dieta mediterranea è uno stile alimentare diffuso tra le popolazioni dell’Italia meridionale e di altri Paesi dell’area mediterranea. Si basa su un largo consumo di frutta, verdura, olio d’oliva, cereali e noci, con moderato consumo di latticini, pesce e pollame. Si caratterizza inoltre per un ridotto consumo di carne rossa e, negli adulti, di un bicchiere di vino, solitamente durante i pasti.

Numerosi studi hanno indagato i benefici della dieta mediterranea, riscontrando una significativa riduzione della mortalità e un aumento della longevità, nonché una minore incidenza di arteriosclerosi, malattie cardiovascolari, sindromi metaboliche e insulino-resistenza.

Nonostante le numerose evidenze dei benefici di questo stile alimentare e nonostante sia stato riconosciuto dall’UNESCO come patrimonio culturale immateriale dell’umanità, negli ultimi anni si è assistito a un graduale abbandono della dieta mediterranea, in particolare da parte delle giovani generazioni. La progressiva globalizzazione, che ha interessato anche i prodotti alimentari, sembra infatti aver contribuito a un decremento nelle scelte alimentari tradizionali, generalmente più salutari.

Uno studio di Roccaldo et al. (2014) ha indagato l’aderenza alla dieta mediterranea da parte di 1.740 bambini italiani di età compresa tra gli 8 e i 9 anni (terza primaria) e ha messo a confronto i risultati con quelli ottenuti in altri Paesi europei. Solo il 5% del campione analizzato è stato classificato come ad alta aderenza alla dieta mediterranea, mentre il 62,2% e il 32,8% hanno ottenuto rispettivamente un punteggio di aderenza medio e basso. In particolare, è stato riscontrato un basso consumo di frutta secca, verdura e legumi. Quando è stato chiesto ai genitori quale fosse la dose raccomandata giornaliera di frutta e verdura, solo il 32,8% ha identificato correttamente che i bambini dovrebbero mangiarne più di una volta al giorno. Le percentuali di aderenza più basse sono state riscontrate nelle regioni del Sud Italia, nelle zone più periferiche e tra i figli di madri con un basso livello di istruzione, mentre le percentuali più elevate sono state osservati al Nord, nelle aree metropolitane e tra i bambini che trascorrono meno tempo davanti alla televisione o al computer.

Una bassa aderenza alla dieta mediterranea è stata riportata anche in studi condotti a Creta (27,9%), a Cipro (37,0%) e in Grecia (46,8%). L’aderenza alla dieta mediterranea sembra essere in generale più bassa nei paesi dell’area mediterranea con elevati tassi di obesità infantile (come Italia, Cipro e Grecia), mentre il paese con la più alta aderenza (e il minor tasso di obesità) risulta essere la Spagna (48,9%), dove il consumo di frutta e verdura da parte dei bambini è nettamente superiore rispetto a quello italiano.

Per maggiori informazioni

Roccaldo, R., Censi, L., D’Addezio, L., Toti, E., Martone, D., D’Addesa, D., … & Cernigliaro, A. (2014). Adherence to the Mediterranean diet in Italian school children (The ZOOM8 Study). International journal of food sciences and nutrition, 65(5), 621-628.

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