3 novembre 2022

Progetto Spoon al XXX Congresso Nazionale dell’Associazione Italiana di Psicologia!

Di Valentina Focaroli e Melania Paoletti

Dal 27 al 30 Settembre si è tenuto presso l’Università di Padova il XXX Congresso Nazionale dell’Associazione Italiana di Psicologia (AIP). In questa sede abbiamo presentato i risultati della raccolta dati effettuata nel corso del primo anno del Progetto Spoon. Un primo lavoro, presentato da Valentina Focaroli, ha illustrato la relazione tra la modalità di alimentazione complementare e lo sviluppo motorio, cognitivo e comunicativo-linguistico di 188 bambini a 8 e 12 mesi di età.

Da questi dati è emerso che una maggiore frequenza di partecipazione al pasto familiare a 8 mesi correla positivamente, alla stessa età, con la produzione di gesti comunicativi, la comprensione linguistica e con i punteggi della scala cognitiva, motoria e dei comportamenti adattivi di uno dei questionari compilati dalle mamme. Analogamente, i bambini che ad 8 mesi erano stati esposti ad alimentazione complementare a richiesta, a 12 mesi producono un maggior numero di gesti comunicativi e hanno punteggi più elevati nella scala motoria, cognitiva e dei comportamenti adattivi. Questi primi risultati appaiono, pertanto, molto incoraggianti nell’evidenziare che alcuni aspetti caratterizzanti l’alimentazione complementare a richiesta, quali per esempio l’alimentazione autonoma e la condivisione del pasto familiare, sono positivamente associati a importanti aspetti dello sviluppo.

In un secondo lavoro, presentato da Melania Paoletti, sono stati analizzati 60 video di pasti di bambini di 8 mesi di età. I risultati hanno mostrato che livelli più elevati di ansia e stress materno sono associati a una maggiore difficoltà dei bambini ad alimentarsi e a un maggior numero di sollecitazioni verbali e fisiche a mangiare da parte della mamma. Le mamme che hanno praticato l’alimentazione complementare a richiesta hanno mostrato un tono emotivo generalmente positivo durante l’intero pasto; inoltre, i bambini esposti a questo approccio hanno ricevuto con minore frequenza sollecitazioni verbali e fisiche e pressioni a mangiare rispetto ai coetanei esposti a una modalità di svezzamento tradizionale.

Infine, sono stati presentati a questo convegno nazionale i dati dei due contributi già presentati all’International Congress of Infant Studies svoltosi lo scorso luglio a Ottawa, in Canada: uno studio sulla responsività materna ai segnali comportamentali di fame e sazietà nel primo anno di vita e uno studio sulla relazione tra sonno e sviluppo cognitivo e linguistico di bambini di 4 e 8 mesi di età, che potete trovare riportati nel post precedente.

Tutti gli studi illustrati sono presenti nella sezione pubblicazioni del sito.